giardiniere Udine
Mi sono avvicinato al lavoro del tree climber per passione.
Fin da bambino gli alberi sono stati il mio rifugio, la mia pace. Erano il luogo da cui io, piccolino, riuscivo ad osservare il mondo dall’alto, come farebbe un gigante. Standomene appollaiato sui rami mi sentivo protetto e sicuro.
Col tempo ho imparato a sentire l’energia e le forza che gli alberi trasmettono. Li ho amati e continuo ad amarli.
E l’amore genera rispetto. Per questo ho deciso di avvicinare il lavoro alla mia passione, per imparare a prendermi cura delle piante nel migliore dei modi.
Grazie a corde, imbrago e moschettoni mi libero tra chiome e branche, arrivando dove nessun altro può arrivare. Osservo il mondo dal punto di vista dell’albero. Divento il suo ospite, e mentre lui mi consente di arrampicarmi tra i suoi rami, lo osservo, lo studio, mi prendo cura di lui.
Posso lavorare da un punto di vista privilegiato, la sua chioma, permettendomi di alleggerire rami o branche, magari rovinati dal mal tempo. Questo lavoro mi propone ogni volta nuove sfide, situazioni diverse, consentendomi di vedere luoghi meravigliosi.
Mi piace il rapporto che si crea tra colleghi, un rapporto di fiducia, rispetto, attenzione e collaborazione.
A volte gli alberi non possono essere curati e vanno abbattuti. E’ sempre un dispiacere tagliare una pianta, è un pezzo di vita, di storia che se ne va’.
Qualcuno li deturpa, accanendosi per tenerli in vita. Io no. Accertata la malattia e l’instabilità dell’esemplare decido che, per la sicurezza di luoghi e persone e per una dignità della pianta stessa, l’unica strada è l’abbattimento. E noi tree climbers abbiamo un modo privilegiato di abbattere gli alberi, smontandoli pezzo per pezzo, senza causare danni a ciò che li circonda.
Sono felice di aver scelto questo lavoro, felice di lavorare a contatto con una delle più spettacolari, maestose, emozionanti espressioni della natura.
Carlo Del Fabbro